sabato 28 dicembre 2013

Auguri ^-^

In ritardo per il "Buon Natale" ed in anticipo per il "Buon Anno", facciamo una via di mezzo: Buone feste!

lunedì 18 novembre 2013

Blog TAG - Literary Crush

Ciao.

Ho deciso di lanciare questo tag in risposta ad un video di you tube della splendida LadyMija83 che mi ha particolarmente ispirata. Non sono una youtubers quindi ho deciso di rispondere via blog. Il video lo trovate qui.
Qual'è lo "scopo" del tag? Semplice: parlare delle proprie cotte letterarie e invito chiunque ne abbia voglia a rispondere perchè è anche un modo di suggerirsi nuovi libri a vicenda.
Mi sono chiesta in che ordine procedere, se cronologico o di intensità ma mi sono resa conto che il secondo sarebbe difficile da seguire perchè tutti coloro dei quali vi parlerò sono stati da me molto amati e scegliere non è facile.
Vi avviso, l'elenco è lungo.

Il primo personaggio che fece battere il mio cuore di bimba è stato... Sherlock Holmes. Lo so, non è il classico eroe romanzesco che può far battere il cuore di una giovane fanciulla ma è della sua mente che mi sono innamorata, della sua arguzia, di quella punta di arroganza pienamente giustificata, della sua genialità, del suo essere tormentato quando non poteva dar sfogo alla sua sublime intelligenza.

Crescendo, mi è capitato per le mani quello che è diventato uno dei miei tre libri preferiti, "Dracula" e, intorno ai 16 anni, il mio cuoricino ha iniziato a battere per il vampiro più famoso della storia. Lo so, è un cattivone pazzesco e fa una bruttissima fine, ma è un'anima tormentata, ha perso l'amore della sua vita e altro non fa se non ricercarlo. Davvero lo possiamo biasimare per aver cercato la sua felicità? Davvero lo si può rimproverare per quella nullità di Harker? Suvvia, povero Dracula, fu un incompreso, un animo elegante ed intelligente, affascinante ed estremamente complesso fin troppo demonizzato dal suo stesso autore. Tutt'ora ce l'ho con Bram Stoker.

Uno degli altri miei tre libri preferiti è "Orgoglio e Pregiudizio" e, che ve lo dico a fare, l'amore imperituro per Mr. Darcy mai mi potrà passare. Non sono riuscita a farmelo stare antipatico nemmeno all'inizio, quando, al ballo in cui conobbe Elizabeth Bennet, la trattò in modo molto antipatico.
Fu un crescendo alla famosa frase "ha gli occhi più belli che abbia mai visto, la passeggiata li ha resi più brillanti e luminosi" (non cito testualmente) e fu un ribollire di tenerezza quando si dichiarò  a Liz la prima volta, quel cucciolo di arroganza e sicurezza che non sapeva da che parte cominciare, un timidone con una pessima proprietà di espressione. Sfido, poi, chiunque a non averlo amato quando ha aperto a Liz il suo cuore attraverso la famosa lettera e poi via, fino alla fine. Non sono la perfezione, l'eleganza o la bellezza che mi hanno fatto amare Darcy, quanto la sua insicurezza, la sua tenerezza nascosta ed il suo essere goffo nelle questioni di cuore tanto quanto era magnifico e sicuro di se in ogni altro aspetto dell'esistenza.

Quanto la mia mente sia contorta, potete dedurlo dalla mia prossima cotta letteraria, Mark Renton (Rent), protagonista di "Trainspotting" e "Porno", due romanzi di Irvine Welsh. L'amore per Rent è illogico e difficile da spiegare ma credo che ad avermi attratta sia stata la follia della sua mente, della sua vita e la genialità della finale rivincita sugli amici, la vita e la droga.

Non posso non citare Sirius Black, il padrino di Harry Potter nell'omonima saga, bello, tenebroso e tormentato a cui la Rowling (malefica) fa fare una fine stupida ed indegna. Non la perdonerò mai.

Ho amato follemente non uno ma tre vampiri della saga di Anne Rice: Lestat perchè come si fa a non amare Lestat con la sua anima vastissima, il suo eterno tormento, la sua genialità e la sua capacità di reinventarsi?
Ho amato, però, moltissimo anche Armand e Marius, insieme, si, nelle loro luci e nelle loro ombre, per la complessità del loro animo, per le loro luci e le loro ombre.
Sempre restando in tema Anne Rice, ho amato follemente anche Mona Myfaire, la strega ragazzina, poi vampire, senza freni, senza regole, sempre alla ricerca di qualcosa di più, tormentata, fragile, forte e bellissima.

Sempre rimanendo in argomento vampiri, un mio amore che tutt'ora prosegue (legato indissolubilmente all'odio profondo per quella imbecille di Anita) è Jean Claude, l'unico maschio che, a mio avviso, ha senso di esistere nei romanzi della Hamilton ok, insieme ad Asher ma Jean Claude è sempre la primo posto). Bellissimo: occhi blu, ciglia lunghe e folte, lunghi capelli neri, elegante, enigmatico, pragmatico, intelligente,  furbo e affascinante... ahhhh (era un sospiro da ragazzetta) ma come si fa, con un uomo così, a volerne altri? Non lo capirò mai.

Ho amato al punto di fare fan fiction nella mia mente, con me e lui come protagonisti, due vampiri della saga della "Confraternita del pugnale nero", Zsadist e Vishous.
Entrambi deturpati, entrambi maledetti,entrambi con un passato di torture alle spalle, entrambi complessi, tormentati e complessi (si, lo ammetto, mi piace il tipo tormentato), non potrebbero essere più diversi pur avendo molte cose in comune.
Zsadist ha un passato di schiavo, ha subito torture, angherie ed è stato violentato dalla sua padrona cosa che ha fatto si che non potesse più sopportare di essere toccato da una donna.
Suo fratello lo salva ma qualcosa va male e Z. rimane orribilmente sfigurato, sul viso e nell'anima.
Aggressivo, violento, ad un passo dalla follia, verrà salvato dall'amore di una donna in grado di andare oltre ciò che appare, una donna che risveglierà in lui un fortissimi istinto di protezione ed una tenerezza commovente fino a far diventare il giocattolo rotto che era, un magnifico uomo.
Vishous è stato torturato dal suo stesso padre, mentalmente e fisicamente, ha una maledizione, odia le donne e riesce ad avere rapporti solo con donne sottomesse. Non sopporto la donna che l'autrice gli ha dato ma ho amato lui, la sua evoluzione, la sua vivida intelligenza, il fascino, la complessità emotiva... quanto me lo son sognata *_*.

Direttamente dalla trilogia di Kushiel, signore e signori, l'uomo quasi perfetto, Joscelin Verreuil, il compagno perfetto, il figaccione perfetto, l'uomo d'onore che sa mettere da parte i propri principi e le prorie radicate convinzioni per l'amore senza mai tradire se stesso.
A tratti l'ho trovato troppo sottomesso ma è adorabile, coraggioso, leale, eroico e, tanto per cambiare bellissimo.

Un breve cenno a Erik Nortman, il vampiro figo della saga di True Blood non può mancare anche se non posso negare di averlo amato di più dopo averlo visto con il viso (e il corpo u.u) di Alexander Skarsgård.

Concludo il lunghissimo elenco delle mie cotte letterarie con il più nuovo, quello che mi ha conquistata nell'ultima settimana, Jem Carstairs, uno dei protagonisti maschili di "Shadowhunters, le oigini": bello, buono, galante, coraggioso, sfortunato, capace di un amore, diciamocelo, impossibile nella realtà ma, in fondo, tutti questi personaggi sono sogni.


domenica 17 novembre 2013

Shadowhunters: Le origini

Era da anni che un libro non mi suscitava un'emozione così intensa da farmi piangere disperatamente, ridere, emozionarmi e tenermi un'intera giornata incollata alle sue pagine.
Ho appena finito di leggere "La principessa", ultimo l'ibro della trilogia "Shadohunters, le origini" e ho ancora gli occhi lucidi e le guance rigate di lacrime per la profondissima commozione che quella che non esito definire la storia d'amore più bella, pura ed intensa di cui mia abbia letto in vita mia, mi ha suscitato.

Ammetto di aver iniziato quasi per noia questa nuova trilogia di cui "L'angelo" è il primo volume, e ho letto quel libro con poca passione, interrompendomi e leggendo anche altro nel mente, un po' annoiata, un po' delusa, iniziando ad appassionarmi verso la fine.

Con "Il principe", secondo volume della trilogia, ho iniziato ad innamorarmi, fino a dormire una manciata di ore a notte e a non veder l'ora di riprendere la lettura, sempre più presa e coinvolta, ma è stato "La principessa", terzo e ultimo libro, a catturarmi il cuore, suscitandomi emozioni profondissime e talmente forti da farmi singhiozzare.

La storia non è incentrata sull'amore, non subito, almeno, non dichiaratamente, ci sono cose più importanti, minacce terribili che incorrono sulla protagonista, Tessa Grey, una creatura unica e singolare, e sul mondo dei cacciatori di cui Tessa entra a far parte pur non essendo una di loro.
C'è una minaccia tremenda, un cattivone con i fiocchi e, fra una riga e l'altra, quasi sussurrato, l'amore, di mille forme, con tanti protagonisti diversi, sempre bellissimo, delicato e travolgente e l'amore, alla fine, diventa il vero protagonista, trasformando un fantasy (genere che io adoro, nel caso non si fosse capito) in qualcosa di più che non è melenso nè sdolcinato ma, a mio avviso, magnifico ed intenso.

Questa trilogia non ha nulla a che vedere con la serie "Shadowhunters" ambientata ai giorni nostri, la più famosa, quella da cui è stato tratto anche un film, è mille volte meglio e lo dico avendo amato anche i primi libri che però, al confronto, ora mi appaiono scialbi ed infantili.

Questa, lo so, è troppo intrisa di emozioni caotiche per essere una vera recensione, è più il desiderio di condividere un'emozione che ancora mi gonfia il cuore.

mercoledì 16 ottobre 2013

Shadowhunters: la prima Trilogia, Cassandra Clare

Ciao.

Lo ammetto, la prima volta che ho sentito parlare di questa saga divenuta poi, come ultimamente succede a tantissime saghe, un film, il mio primo pensiero è andato a quanto mi disturbano i cespugli che la bellissima Lily Collins ha al posto della sopracciglia: non riesco a capacitarmene.

Come faccio sempre, ormai lo avrete capito, avevo snobbato questa saga etichettandola "roba per ragazzini emo" ma, come ormai accade mensilmente, la mia amica Nensi (colei che mi inizia a saghe che mai io avrei considerato... errando, ovviamente) mi ha detto "Dai, prova, è bella" e, siccome di lei mi fido, ho iniziato a leggere "Città di ossa", il primo libro della serie, letto in... hem... un giorno e mezzo. Si, mi è piaciuto, mi ha preso anche se i sotterfugi dell'autrice li ho trovati abbastanza banali ma, nell'insieme, la storia fila e sa creare curiosità e voglia di andare a vedere come finirà.

La storia parla di una ragazzina che si scopre speciale (che cosa originale, è?) quando incontra un ragazzo bellissimo (anche qui, strano) che si innamora di lei (lo so, lo so, come aspettarselo!!! E' così orioginale.).
Il bellissimo ragazzo (Jace) è un cacciatore di demoni e, a quanto pare, Clary, pur essendo, almeno sulla carta, una semplice umana, può vedere e fare cose che un semplice umano non può fare.
Non credo di anticipare nulla se svelo che la storia d'amore sarà tormentata ed ostacolata da fattori esterni (non troppo inflazionati) e che ne succederanno di tutti i colori.
Fortunatamente il libro non si incentra sui soli eventi romantici ma presenta una buona dose di azione e imprevisto capace di renderla una lettura interessante.

A questa prima trilogia ne segue una seconda (attualmente sono stati pubblicati i primi due libri accompagnati da un prequel, che sto leggendo) che, a mio modesto parere, l'autrice avrebbe anche potuto risparmiarsi: mi sa tanto di cosa scritta solo per sfruttare l'onda di successo. Non è malvagia ma è abbastanza superflua... vi saprò dire.

Un'ultima considerazione (e su questo mi piacerebbe ricevere i pareri di chi sa di cosa stia parlando): per molti  aspetti questa mini saga mi ha ricordato molto il manga "Angel Sanctuary".. cosa ne pensate voi?

Alla prossima.

sabato 24 agosto 2013

"La farfalla di pietra", Maria V. Snyder



Lo so, chi mi segue non è abituato a due post di fila ma questo libro (recentissima scoperta avvenuta grazie ad un'amica) mi ha letteralmente stregata tanto che l'ho iniziato, amato e finito nel giro di due giorni.

Di nuovo un fantasy (ma che strano... :P), ambientato nel regno immaginario di Ixia dove, a seguito di un colpo di stato che ha abbattuto una monarchia tirannica, ora al governo si trova il comandante Ambrose che ha proclamato come regola base l'austerità e tutti sono costretti ad indossare uniformi e rispettare rigide regole di comportamento che però permettono un'esistenza pacifica e giusta; le regole, però, vanno seguite alla lettera e non prevedono eccezioni così, anche se un omicidio viene commesso per legittima difesa la pena dell'assassino è la pena capitale ed è questo il caso di Yelena, la protagonista, che conosciamo, sudicia, malnutrita ed in attesa dell'esecuzione, rinchiusa in una prigione terribile alla vigilia della sua esecuzione.
Il fatidico giorno arriva e lei viene condotta al cospetto del braccio destro di Ambrose, Valek, uno spietato ed infallibile assassino che ha aiutato il comandante a rovesciare la monarchia.
Valek mette Yelena davanti ad una scelta: morire sulla forca o accettare di diventare l'assaggiatrice ufficiale del comandante, compito tutt'altro che tranquillo poichè dovrà scoprire se il cibo è avvelenato e, nel caso lo fosse, sarebbe lei a morire.
Messa davanti a questa opportunità, Yelena accetta subito ed inizia il suo addestramento ma, per assicurarsi che leinon fugga, Valek le somministra un veleno terribile, La "Polvere di farfalla" al quale lei potrà sopravvivere solo se ogni mattina assumerà l'antidoto che solo lui possiede.


Ho adorato questo libro (che fa parte di una trilogia che comprende altri due libri: "Il serpente di pietra" e "Ali di fuoco) per il suo ritmo e il fascino della storia fatto di intrighi, pericoli, prove di astuzia ed una nota di romanticismo (assolutamente secondaria però) che condisce il tutto senza essere sdolcinata.


venerdì 23 agosto 2013

"Le cronache del ghiaccio e del fuoco", George R.R. Martin



Davvero c'è chi ancora non conosce questa saga?
Sono sicura che tutti ne avete almeno sentito parlare,  se non dei libri almeno del telefilm, il famosissimo "Games of throne" della HBO, in onda anche in Italia, in chiaro, su Rai4, telefilm, per inciso, fatto benissimo e molto fedele ai libri (cosa rarissima).

La saga è ancora in via di scrittura e, al momento, sono usciti dodici libri (i libri, in inglese, sono 5 ma gli editori italiani amano spezzettarli così da ricavarne più soldi anche se, recentemente, ho visto che sono usciti anche in Italiano i libroni originali. Vi rimando a wikipedia per controllare le edizioni e la sequenza dei libri).

Partiamo dal presupposto che questa è una saga che o si ama alla follia o si odia ferocemente e sia odio che amore scaturiscono da un fattore comune: il realismo crudo della storia nonostante l'ambientazione fantasy.
Non aspettatevi storie a lieto fine, nè il trionfo della giustizia o degli alti valori morali tanto cari alla letteratura fantasy perchè rimarreste profondamente delusi e, soprattutto, non affezionatevi ai personaggi, mai, e vi risparmierete litri di lacrime (io non ero stata avvertita di questa cosa ç_ç).

La storia è ambientata, principalmente in tre ambienti: la barriera, i sette regni e le nove città libere ed è narrata secondo il punto di vista dei vari personaggi: ogni capitolo è raccontato (in terza persona) dal punto di vista di un personaggio in modo che impariamo a conoscere tutti i personaggi, imparando luci ed ombre  di ognuno, grandissimo merito che rendo a Martin, personalmente, perchè ci insegna come, realisticamente, anche i buoni abbiano lati negativi così come i cattivi ne hanno di positivi e che, spesso, dietro alle più crude malvagità, vi sono dei motivi e dei sentimenti anche "nobili".
I personaggi son tantissimi e ne appaiono continuamente di nuovi e, tramite il loro punto di vista, abbiamo il dipanarsi della storia che, come già detto, ci mostra diverse realtà, in diversi luoghi, tutte però collegate fra loro in un modo o nell'altro: nei sette regni si combatte la guerra del trono, nelle città libere si combatte lo schiavismo e non solo (non voglio spoilerare quindi sarò molto vaga) mentre alla barriera si combatte la battaglia che fa rendere conto di quanto tutte le altre siano superficiali ed assurde paragonate al vero male, un male che unisce tutti, anche i nemici, in quanto esseri umani...

Affascinante.

Martin è un sadico ma fa riflettere e fa innamorare della storia, dei personaggi e trascina in una scrittura coinvolgente anche se, parlando con alcuni amici, ho scoperto che per molti la narrazione da più punti di vista viene considerata odiosa (io, ad esempio, la trovo geniale).

Dirvi di più sarebbe sopoiler perchè la storia parte da subito col botto e tiene incollato il lettore pagina dopo pagina.

E' una lettura che consiglio caldamente a chiunque e, come sempre, aspetto pareri ed opinioni.

domenica 21 luglio 2013

"Il canto della rivolta", Suzanne Collins


Non so bene perchè abbia lasciato trascorrere tanto tempo prima di parlare dell'ultimo libro della trilogia degli "Hunger Games" ma può essere che la vera causa è che mi ci è voluto un po' per metabolizzare il tutto.

Il libro, ovviamente, è stupendo, letto tutto d'un fiato nonostante la tristezza di sapere che, con l'ultima pagina, tutto sarebbe finito, ed è decisamente finito con un finale compiuto e ben congegnato, capace di spremermi una notevole dose di lacrime ma, ormai l'avrete capito, io sono una lettrice molto emotiva e mi lascio coinvolgere parecchio.

Questa trilogia è stata un crescendo di emozioni, tre libri bellissimi e davvero uno più bello dell'altro perchè l'autrice, a mio parere, ha saputo creare un climax ascendente di emozioni ed avvenimenti anche imprevedibili fino a sfociare in un ultimo libro, a mio gusto, perfetto, ben calibrato, avvincente, emozionante e imprevedibile, soprattutto imprevedibile.

Non farò alcun genere di spoiler, quello sarà riservato ai commenti se avrete voglia di parlarne (e io vorrei tanto parlarne).

Ciao ^.^

mercoledì 22 maggio 2013

"La ragazza di fuoco", di Suzanne Collins



Ciao.

Eccomi qui a parlarvi del secondo libro della saga di "Hunger games", "La ragazza di fuoco", appunto.

Ritroviamo Katniss e Peeta di nuovo nel distretto 12 dopo la vittoria della settantaquattresima edizione degli Hunger Games a pochi mesi dall'inizio del tour della vittoria che li porterà a visitare tutti i distretti da vincitori.
Vivono vicini, ora, in belle case nel villaggio dei vincitori e la famiglia di Katniss non patisce più la fame (quella di Peeta nemmeno prima essendo i fornai del distretto) e cercano di tornare alla vita ma la vecchia vita non c'è più per nessuno e la settantacinquesima edizione degli hunger Games è alle porte ed, essendo l'edizione della memoria (un'edizione speciale che si tiene ogni 25 anni) c'è poco da star tranquilli...

Dirvi di più sarebbe imperdonabile spam, ma ve lo consiglio con il cuore di leggerlo perchè è mozzafiato, una lettura che tiene incollati pagina dopo pagina, incredibilmente ancor più del primo (e del terzo, al mio avviso) e con un finale che vi farà correre ad agguantare il terzo (furbizia dell'autrice ormai sempre più comune quando si parla di saghe o trilogie).

Come sempre aspetto pareri e opinioni, se vi va.

Un bacio ^-^

giovedì 16 maggio 2013

"Hunger Games", Suzanne Collins




Ciao ^-^

Questo è un libro che ho snobbato molto, molto a lungo (un po' come feci con Herry Potter, lo confesso) perchè, quando sento parlare di "letteratura per ragazzi" subito bollo l'opera come non interessante o sciocchina, sicuramente edulcorata... devo imparare dai miei errori.
Merito di un'amica che mi ha passato, in blocco, la trilogia, non avendo nulla di meglio da leggere (si lo confesso spudoratamente, vergognandomene non poco) ho deciso di prendere in mano il primo libro della trilogia, "Hunger games", appunto e ho iniziato a leggerlo con la puzzetta sotto al naso...

Nel giro di una settimana ho già iniziato il terzo.

Faccio mea culpa, mi prostro ai piedi di Suzanne Collins per averla snobbata tanto a lungo e mi cospargo il capo di cenere: questi libri sono meravigliosi, ricchi di phatos, di emozioni molto forti, di colpi di scena. Fanno riflettere molto, moltissimo e, cosa che ho scoperto non essere successa solo a me, da quando ho iniziato a legger la saga ogni notte, puntuale, faccio sogni a tema Hunger games.

La storia, secondo me, è molto originale perchè si parla di un reality show, alla fin fine, peccato che il vincitore sarà l'unico sopravvissuto e, non bastasse questo, quello che proprio fa attorcigliare le budella è che i partecipanti sono ragazzini dai 12 ai 18 anni, un maschio ed una femmina per ogni distretto di Panem (i distretti sono 12) che dovranno lottare fino alla morte non solo fra di loro ma dovranno cercare di sopravvivere agli strateghi, il gruppo di curatori del reality che hanno il compito di ammazzare nei modi più atroci e fantasiosi i tributi, giusto per non fare annoiare il pubblico.
Nella settantaquattresima edizione degli hunger games, per il distretto 12 tocca a Katniss, anni 16, offertasi volontaria per evitare alla sorellina, anni 12, di andare a farsi ammazzare; con lei c'è il coetaneo Peeta, qualcuno con cui Katniss ha un debito di gratitudine ma non solo... però non vi anticipo nulla anche se so che la cosa è abbastanza risaputa. Io non lo sapevo e ho gradito la sorpresa.

Questo libro affronta dei temi molto attuali e che fanno riflettere, come l'ossessione di quella parte di popolazione, solitamente benestante, per i reality show, per il vedere la vita di altri persone delle quali possono decidere il fato e ci ricorda, in modo crudo, come ciò sia molto simile ai giochi dell'antica Roma nei quali esseri umani combattevano fra loro, o con belve feroci, fino alla morte, il tutto per divertire il pubblico, qualcosa di orribile, che al giorno d'oggi fa storcere il naso eppure questa ossessione per i reality non è tanto diversa dall'ossessione del popolo per i giochi dell'antica Roma. "Pane et circensem", cibo e giochi, dicevano i romani, sono le cose fondamentali per tenere a bada il popolo... davvero ci siamo tanto evoluti? Io non credo...

Pippone pseudo-sociologico a parte, non posso consigliarvi questo libro magnifico e i successivi (ve ne parlerò nei prossimi post).

Già che ci sono apro un piccolo sondaggio: Gale o Peeta?
Per me Peeta tutta la vita *-*

sabato 11 maggio 2013

"Lover Reborn" di J.R.Ward

Edizione Club per Voi (gruppo Mondadori)
Genere: paranormal-romance 


Ahhhhhhh *_* (<--- occhi a cuoricino).

Questa è la reazione che ho ogni volta che finisco un libro della Ward perchè, si, diciamocelo, sono una romanticona senza ritegno e si, le storie d'amore tormentate mi piacciono, meglio ancora se i protagonisti sono vampiri che non si limitano al pucci pucci, anzi... e no non mi riferisco nemmeno al solo sesso sfrenato, no no no; questi libri sono pieni di azione, phatos, una buona dose di violenza non troppo edulcorata, storie d'amore assolute, totalizzanti e passionarie e... amicizia. Si, pare che l'amicizia sia molto sottovalutata ultimamente, anche nella letteratura (o almeno in quella assolutamente poco impegnativa che piace a me) ma in questi libri, invece, essa svolge un ruolo predominante, e a me piace.

Per chi non fosse pratico della serie della "Confraternita del pugnale nero" di cui questo libro è il decimo, siamo nello stato di New York, nella immaginaria cittadina di Caldwel, ai giorni nostri, e siamo alle prese con una banda di vampirozzi (strafighi ma che ve lo dico a fare?) che però non sono i soliti vampiri che conosciamo noi, no no, sono una razza a parte, creata da una divinità a parte e che, si, succhia sangue, ma se lo succhiano solo fra uomini e donne della stessa razza e non si nutrono solo di quello ma anche di cibo.
C'è un re guerriero e ci sono i suoi "fratelli", compagni d'arme che combattono contro l'atavico nemico della situazione, la Lessening Society, creata da un dio in contrasto con la dea dei vampiri (in realtà è molto meno mitologico di quanto sembri) e ci sono queste donne che, di libro in libro, ne fanno innamorare qualcun.
Ogni libro(come nel caso della serie di Kresley Cole) ha come protagonista una coppia e la narrazione avviene un capitolo ciascuno, uno dal punto di vista di lei e uno di lui ma non solo; eccezion fatta per il primo (a mio avviso un esperimento pilota per vedere come andava, libro con un inizio ed un finale indipendenti, infatti) ogni libro ci svela, attraverso battute da quel punto di vista, chi saranno i protagonisti del libro successivo e, cosa che apprezzo molto, le strie dei personaggi non si esauriscono finito il loro libro ma li ritroviamo anche più avanti.
La serie porta avanti una macrostoria che si sviluppa di libro in libro e fa da sottofondo alla storia d'amore rendendo il tutto appassionante ed avvincente lasciando il lettore impaziente dell'uscita del prossimo libro... o almeno, per me è così :P.

Se non avete ancora iniziato la saga e avete intenzione di farlo vi suggerisci fermarvi qui, saltare la parte in corsivo e proseguire da quando torno allo stampatello perchè potrebbe esserci spoiler; se invece conoscete e seguite la saga prometto che non ci sarà spoiler...



Un libro molto diverso dai precedenti, per molte ragioni ma, per non rovinarvi la sorpresa, ve ne svelerò solo alcune.
Si parla, qui, di Thorment, il valoroso guerriero rimasto vedovo a causa dei Lessing e di No One, conosciuta in "Lover Mine", giunta sulla terra al seguito di Payne. 
La storia si svolge, a differenza delle altre, in un arco di tempo molto lungo, un anno, cosa a cui la Ward non ci ha abituati e, per il tipo di storia di cui narra, l'ho trovata una scelta azzeccatissima.
Thorment è legato al ricordo della moglie morte, disperato la piange continuamente fino a non lasciarla andare avanti, costringendola in trappola in una sorta di purgatorio molto simile all'inferno; No One, di contro, ha deciso di vivere per espirare le sue presunte colpe e, per questa vocazione al martirio, inizia a stare vicino a Thorment ...
Il finale, per quanto scontato, non arriva nella maniera aspettata, anzi...
Troviamo, nel libro, molti punt di vista, molti più del solito e ben tre storie in parallelo a questa, storie che troveranno sbocchi nel futuro o riprese dal passato.
Incontriamo Xhex e Jhon, Qhuinn e Blay (a cui sarà dedicato il prossimo libro), Xcor e la sua banda di bastardi, un nuovo vampiro di nome Assail e Layla, l'eletta usata dai fratelli ma da nessuno amata ( parentesi non condivido la scelta dell'autrice per il suo amore.... poverina ), senza ovviamente scordare Thorment, No one e Lassiter, l'ormai immancabile angelo.
Dopo l'insuperabile "Lover Awakened", quello dedicato a Zadist e Bella (riletto già tre volte), posso dire senza indugio che questo è stato il mio libro preferito. Bellissimo.


Bene, fine spolier.

I libri della saga della "confraternita del pugnale nero" sono stati editi in Italia, per la prima volta, da "Club per voi", un club del libro on line di quelli a cui ci si iscrive e che ogni mese mandano una proposta e se non la si vuole bisogna rifiutarla e ordinare quel che si vuole o non ordinare nulla (comodissimo visto che si puù fare on line in due clik); successivamente, visto il grande successo, la Rizzoli ha deciso di pubblicarli a sua volta, cambiando però tutti i titoli (per una ragione che ancora mi sfugge) anche se, mi si dice (io resto fedele alla edizione Club per voi) che i libri della Rizzoli costino il doppio e che bisogna aspettare un po' prima di avere le nuove uscite in libreria perchè prima escono nell'edizione "Club per voi".
Sperando possa aiutarvi vi lascio qui sotto l'elenco della saga con i titoli delle due edizioni, "Club per voi" ia sinistra (fra parentesi i sottotitoli) e Rizzoli a destra:

DARK LOVER (Un amore proibito)  IL RISVEGLIO
LOVER ETERNAL (Un amore immortale)  QUASI TENEBRA
LOVER AWAKENED (Un amore impossibile)  PORPORA
LOVER REVEALED (Un amore violato)  SENSO
LOVER UNBOUND (Un amore impossibile)  POSSESSO
LOVER ENSHRINED (Un amore prezioso)  ORO SANGUE
LOVER AVENGED (Un amore infuocato)  RISCATTO
LOVER MINE (Un amore selvaggio)  TU SEI MIO
LOVER UNLEASHED (Un amore irresistibile)  FERITA
LA CONFRATERNITA DEL PUGNALE NERO: LA GUIDA DEFINITIVA
LOVER REBORN (Un amore rinato)

Prossimamente:

LOVER AT LAST (che in america è uscito alla fine di marzo)


Se siete arrivati fino in fondo a questo lunghissimo post, vi ringrazio.


Al prossimo libro ^-^

sabato 27 aprile 2013

"Dark Prince" di Kresley Cole



Ciao.

Periodo di intense letture questo (di cui spero riuscire darvi conto al più presto)  perchè sono riuscita a recuperare alcuni libri di questa serie scoperta l'estate scorsa che subito mi ha appassionata.

Una premessa è necesaria: io amo le letture leggere, poco impegnative, parecchio fantasy preferibilmente con dei vampiri di mezzo (ma, se ve lo state chiedendo, "Twilight" e vari seguiti mi hanno disgustata quasi ai livelli delle varie 50 sfumature, ma ne parleremo), quindi, si, vi sto parlando di libri molto leggeri e probabilmente continuerò a parlarvi di questo genere di libri perchè per me la lettura è evasione, è staccare la spina ed in cervello.

Premessa fatta, andiamo avanti.
Questo libro fa parte di una collana di libri chiamata "Gli immortali" di, appunto, Kresley Cole ed è l'ottavo libro della serie.
Questa serie è ambientata ai giorni nostri (con qualche flashback a vari momenti storici passati) e ha come protagonisti le creature del Lore, vale a dire i vari soprannaturali e ce n'è per tutti i gusti: valchirie, mannari (qui chiamati likae), vampiri, demoni di vari tipi, fate, fantasmi, centauri, streghe, maghe, stregoni, ninfe e chi più ne ha più ne metta.
Ogni libro di parla di una coppia perchè questi sono, fondamentalmente romance, vale a dire storie d'amore inserite in un contesto fantasy, una guerra enorme in sottofondo e avventure mozzafiato condite da scene di sesso molto molto hot che mai mancano ma non alla "Anita Blake", per capirci: la storia c'è, è avvencinte, l'avventura è ben narrata e ogni tanto i protagonisti copulano ma non è sulla copulazione che la storia si concentra.

Questo libro, in particolare, narra la storia d'amore (tormentatissima, come tutte quelle di questa serie) fra una valkiria, costretta alla verginità da una divinità che le ha donato incredibili doti di arciera, e un likae, un mannaro, innamorato follemente di lei.
Lei dovrò distruggere un dio crudelissimo ma insieme risveglieranno un male ancora più grande...

Questo libro è appassionante, avvincente, hot al punto giusto e saprà tenervi incollato fino all'ultima pagina anche se, purtroppo, la casa editrice che li pubblica in italia, "Leggereditore", non ha mamente curato la traduzione che risulta piena di fastidiosi refusi sia nella versione cartacea che in quella digitale e questo è molto sgradevole.

Come sempre, fatemi sapere se lo avete letto e cosa ne pensate.


Un bacio ^.*

lunedì 8 aprile 2013

"La fiamma e la guerriera" di Jaqueline Carey



Ciao.

Come vi avevo preannunciato, mi sono cimentata nella lettura del seguito di "Il dono e il sacrificio" di Jaqueline Carey. In realtà questo libro ed i precedenti sono un unico volume, smezzati dall'editore italiano (NORD, casa editrice che comunque amo alla follia perchè pubblica quasi tutti i miei autori contemporanei preferiti) quindi ritroviamo la nostra Moirin esattamente nello stesso giorno in cui l'avevamo salutata (o, comunque, il giorno dopo) pronta a vivere una nuova fase della sua vita sempre al seguito di una sorta di istinto magico che lei considera la sua bussola bussola che la porterà ad abbandonare il benessere e la serenità trovate per partire verso un nuovo viaggio durante il quale lei pare comprendere il suo destino.

Non mi è piaciuto, o meglio, non ho apprezzato la scelta dell'autrice per la protagonista e, come sempre mi capita quando la protagonista di un libro che amo fa cose che io non avrei voluto facesse, mi inalbero, interrompo la lettura e la tiro per le lunghe per evitare l'inevitabile.

Gusto personale a parte, però, rimane il fatto che sia un bel libro, scritto bene, pieno di suspance e colpi di scena, ricco di phatos e di sentimento, un libro che, come tutti quelli di quest'autrice che ho potuto leggere fino ad ora, ti trascina pagina dopo pagina, ti fa ridere, piangere, arrabbiare ed emozionarsi.

Quest'autrice sa come coinvolgere e rendere partecipi delle sue avventure.

Lo consiglio così come ho consigliato l'altro e, se lo avete letto, fatemi sapere cosa ne pensate della scelta finale di Moirin... io l'avrei presa a schiaffi u.u

Al prossimo libro.



sabato 2 marzo 2013

" Il dono e il sacrificio" di Jaqueline Carey




CONSIGLIATO A CHI:
ama il fantasy moderato (quindi senza draghi, dungeon e simili amenità Tolkeniane), ha apprezzato i libri della Carey già in passato, ama le storie romantiche ma non sdolcinate, ama l'avventura ed il mistero.

ATTENZIONE:
il libro contiene spoiler sulle due serie precedenti dell'autrice (soprattutto quella incentrata su Imriel). La storia la potete seguire tranquillamente anche senza aver letto i nove libri precedenti ma se avete intenzioni di prenderli in mano fatelo prima di aver letto questo.



Ciao.
Ho pensato a lungo che libro scegliere per inaugurare ufficialmente il mio blog ma, alla fine, ho fatto la scelta più semplice, decidendo di parlarvi dell'ultimo libro che ho finito (proprio oggi), di leggere.

ATTENZIONE: seguono farneticazioni poco attinenti col libro. Andate oltre la parte in grassetto se volete leggere subito la recensione.

Jaqueline Carey mi fece innamorare di lei follemente con la saga legata alla meravigliosa Phedre (di cui vi parlerò più avanti e dalla quale vi consiglio di iniziare se volete intraprendere la lettura di questa autrice).
Lo stile è esemplare, ti tiene incollato al libro pagina dopo pagina tanto che, superata l'iniziale diffidenza che nutro sempre nei confronti di nuove avventure letterarie, divorai i tre tomi (e dico tomi non a caso) in un paio di settimane scarse.

Entusiasta approcciai la seconda serie scritta dalla mia amata Jaqueline, che proseguiva la storia narrata nella prima trilogia ma faticai a finire il primo libro e l'abbandonai. Credo che il problema sia stata l'antipatia per i personaggi protagonisti.
Delusa ed amareggiata storsi il naso quando un'amica mi passò "Il dono ed il sacrificio", un po' perchè mi sento in colpa se riprendo una saga avendone saltato dei pezzi, un po' perchè ero delusa dall'autrice.
Mi assicurò di non preoccuparmi, che non serviva aver letto le prime due trilogie (la seconda, come quest'ultima, scomposta in sei libri dai sempre avidi autori italiani) per seguire questa storia, anche se, vi avviso, non è proprio vero, perchè alcune cose sfuggono se si son perse le prime due trilogie ma, soprattutto, lo spoiler sulla seconda è da spezzare il cuore.

Questo libro inizia la sua narrazione dalla terra di Alba e ci racconta di Moirin, una ragazza che discende da una tribù di potenti stregoni locali e che vive, isolata nella foresta, con la madre.
Conosciamo Moirin da quando è bambina (in pieno stile Carey che ha dimostrato di amare il fatto di raccontare i suoi personaggi principali sin dalle radici) e la seguiamo durante la sua crescita e le sue successiva avventure di cui, ovviamente, non dirò nulla.
So che su questo libro ci sono pareri discordanti in rete ma, personalmente, l'ho amato. Certo non siamo ai livelli della storia di Phedre (e se anche voi l'avete "conosciuta" e amata capirete che poco altro può essere alla sua altezza) ma la storia ha un buon ritmo (forse è un po' lenta all'inizio ma nulla di intollerabile), una trama affascinante, anche se non poi così originale conoscendo l'autrice ed il suo schema narrativo (il protagonista nasce segnato in qualche modo - il protagonista si distingue per qualcosa e questo lo porta a partire per intraprendere un viaggio - viaggio - missione - viaggio - missione [ripetuto x volte] - conclusione più o meno definitiva, il tutto condito da brucianti momenti di passione descritta con finezza ed eleganza, ma soprattutto, sensata e utile ai fini della storia) e dei personaggi ricchi di fascino.

Aspetto vostri commenti e opinioni si questo libro e, se vi va, consigli si letture future (lo ammetto, è una delle ragioni principali per cui ho aperto il blog).