lunedì 18 novembre 2013

Blog TAG - Literary Crush

Ciao.

Ho deciso di lanciare questo tag in risposta ad un video di you tube della splendida LadyMija83 che mi ha particolarmente ispirata. Non sono una youtubers quindi ho deciso di rispondere via blog. Il video lo trovate qui.
Qual'è lo "scopo" del tag? Semplice: parlare delle proprie cotte letterarie e invito chiunque ne abbia voglia a rispondere perchè è anche un modo di suggerirsi nuovi libri a vicenda.
Mi sono chiesta in che ordine procedere, se cronologico o di intensità ma mi sono resa conto che il secondo sarebbe difficile da seguire perchè tutti coloro dei quali vi parlerò sono stati da me molto amati e scegliere non è facile.
Vi avviso, l'elenco è lungo.

Il primo personaggio che fece battere il mio cuore di bimba è stato... Sherlock Holmes. Lo so, non è il classico eroe romanzesco che può far battere il cuore di una giovane fanciulla ma è della sua mente che mi sono innamorata, della sua arguzia, di quella punta di arroganza pienamente giustificata, della sua genialità, del suo essere tormentato quando non poteva dar sfogo alla sua sublime intelligenza.

Crescendo, mi è capitato per le mani quello che è diventato uno dei miei tre libri preferiti, "Dracula" e, intorno ai 16 anni, il mio cuoricino ha iniziato a battere per il vampiro più famoso della storia. Lo so, è un cattivone pazzesco e fa una bruttissima fine, ma è un'anima tormentata, ha perso l'amore della sua vita e altro non fa se non ricercarlo. Davvero lo possiamo biasimare per aver cercato la sua felicità? Davvero lo si può rimproverare per quella nullità di Harker? Suvvia, povero Dracula, fu un incompreso, un animo elegante ed intelligente, affascinante ed estremamente complesso fin troppo demonizzato dal suo stesso autore. Tutt'ora ce l'ho con Bram Stoker.

Uno degli altri miei tre libri preferiti è "Orgoglio e Pregiudizio" e, che ve lo dico a fare, l'amore imperituro per Mr. Darcy mai mi potrà passare. Non sono riuscita a farmelo stare antipatico nemmeno all'inizio, quando, al ballo in cui conobbe Elizabeth Bennet, la trattò in modo molto antipatico.
Fu un crescendo alla famosa frase "ha gli occhi più belli che abbia mai visto, la passeggiata li ha resi più brillanti e luminosi" (non cito testualmente) e fu un ribollire di tenerezza quando si dichiarò  a Liz la prima volta, quel cucciolo di arroganza e sicurezza che non sapeva da che parte cominciare, un timidone con una pessima proprietà di espressione. Sfido, poi, chiunque a non averlo amato quando ha aperto a Liz il suo cuore attraverso la famosa lettera e poi via, fino alla fine. Non sono la perfezione, l'eleganza o la bellezza che mi hanno fatto amare Darcy, quanto la sua insicurezza, la sua tenerezza nascosta ed il suo essere goffo nelle questioni di cuore tanto quanto era magnifico e sicuro di se in ogni altro aspetto dell'esistenza.

Quanto la mia mente sia contorta, potete dedurlo dalla mia prossima cotta letteraria, Mark Renton (Rent), protagonista di "Trainspotting" e "Porno", due romanzi di Irvine Welsh. L'amore per Rent è illogico e difficile da spiegare ma credo che ad avermi attratta sia stata la follia della sua mente, della sua vita e la genialità della finale rivincita sugli amici, la vita e la droga.

Non posso non citare Sirius Black, il padrino di Harry Potter nell'omonima saga, bello, tenebroso e tormentato a cui la Rowling (malefica) fa fare una fine stupida ed indegna. Non la perdonerò mai.

Ho amato follemente non uno ma tre vampiri della saga di Anne Rice: Lestat perchè come si fa a non amare Lestat con la sua anima vastissima, il suo eterno tormento, la sua genialità e la sua capacità di reinventarsi?
Ho amato, però, moltissimo anche Armand e Marius, insieme, si, nelle loro luci e nelle loro ombre, per la complessità del loro animo, per le loro luci e le loro ombre.
Sempre restando in tema Anne Rice, ho amato follemente anche Mona Myfaire, la strega ragazzina, poi vampire, senza freni, senza regole, sempre alla ricerca di qualcosa di più, tormentata, fragile, forte e bellissima.

Sempre rimanendo in argomento vampiri, un mio amore che tutt'ora prosegue (legato indissolubilmente all'odio profondo per quella imbecille di Anita) è Jean Claude, l'unico maschio che, a mio avviso, ha senso di esistere nei romanzi della Hamilton ok, insieme ad Asher ma Jean Claude è sempre la primo posto). Bellissimo: occhi blu, ciglia lunghe e folte, lunghi capelli neri, elegante, enigmatico, pragmatico, intelligente,  furbo e affascinante... ahhhh (era un sospiro da ragazzetta) ma come si fa, con un uomo così, a volerne altri? Non lo capirò mai.

Ho amato al punto di fare fan fiction nella mia mente, con me e lui come protagonisti, due vampiri della saga della "Confraternita del pugnale nero", Zsadist e Vishous.
Entrambi deturpati, entrambi maledetti,entrambi con un passato di torture alle spalle, entrambi complessi, tormentati e complessi (si, lo ammetto, mi piace il tipo tormentato), non potrebbero essere più diversi pur avendo molte cose in comune.
Zsadist ha un passato di schiavo, ha subito torture, angherie ed è stato violentato dalla sua padrona cosa che ha fatto si che non potesse più sopportare di essere toccato da una donna.
Suo fratello lo salva ma qualcosa va male e Z. rimane orribilmente sfigurato, sul viso e nell'anima.
Aggressivo, violento, ad un passo dalla follia, verrà salvato dall'amore di una donna in grado di andare oltre ciò che appare, una donna che risveglierà in lui un fortissimi istinto di protezione ed una tenerezza commovente fino a far diventare il giocattolo rotto che era, un magnifico uomo.
Vishous è stato torturato dal suo stesso padre, mentalmente e fisicamente, ha una maledizione, odia le donne e riesce ad avere rapporti solo con donne sottomesse. Non sopporto la donna che l'autrice gli ha dato ma ho amato lui, la sua evoluzione, la sua vivida intelligenza, il fascino, la complessità emotiva... quanto me lo son sognata *_*.

Direttamente dalla trilogia di Kushiel, signore e signori, l'uomo quasi perfetto, Joscelin Verreuil, il compagno perfetto, il figaccione perfetto, l'uomo d'onore che sa mettere da parte i propri principi e le prorie radicate convinzioni per l'amore senza mai tradire se stesso.
A tratti l'ho trovato troppo sottomesso ma è adorabile, coraggioso, leale, eroico e, tanto per cambiare bellissimo.

Un breve cenno a Erik Nortman, il vampiro figo della saga di True Blood non può mancare anche se non posso negare di averlo amato di più dopo averlo visto con il viso (e il corpo u.u) di Alexander Skarsgård.

Concludo il lunghissimo elenco delle mie cotte letterarie con il più nuovo, quello che mi ha conquistata nell'ultima settimana, Jem Carstairs, uno dei protagonisti maschili di "Shadowhunters, le oigini": bello, buono, galante, coraggioso, sfortunato, capace di un amore, diciamocelo, impossibile nella realtà ma, in fondo, tutti questi personaggi sono sogni.


domenica 17 novembre 2013

Shadowhunters: Le origini

Era da anni che un libro non mi suscitava un'emozione così intensa da farmi piangere disperatamente, ridere, emozionarmi e tenermi un'intera giornata incollata alle sue pagine.
Ho appena finito di leggere "La principessa", ultimo l'ibro della trilogia "Shadohunters, le origini" e ho ancora gli occhi lucidi e le guance rigate di lacrime per la profondissima commozione che quella che non esito definire la storia d'amore più bella, pura ed intensa di cui mia abbia letto in vita mia, mi ha suscitato.

Ammetto di aver iniziato quasi per noia questa nuova trilogia di cui "L'angelo" è il primo volume, e ho letto quel libro con poca passione, interrompendomi e leggendo anche altro nel mente, un po' annoiata, un po' delusa, iniziando ad appassionarmi verso la fine.

Con "Il principe", secondo volume della trilogia, ho iniziato ad innamorarmi, fino a dormire una manciata di ore a notte e a non veder l'ora di riprendere la lettura, sempre più presa e coinvolta, ma è stato "La principessa", terzo e ultimo libro, a catturarmi il cuore, suscitandomi emozioni profondissime e talmente forti da farmi singhiozzare.

La storia non è incentrata sull'amore, non subito, almeno, non dichiaratamente, ci sono cose più importanti, minacce terribili che incorrono sulla protagonista, Tessa Grey, una creatura unica e singolare, e sul mondo dei cacciatori di cui Tessa entra a far parte pur non essendo una di loro.
C'è una minaccia tremenda, un cattivone con i fiocchi e, fra una riga e l'altra, quasi sussurrato, l'amore, di mille forme, con tanti protagonisti diversi, sempre bellissimo, delicato e travolgente e l'amore, alla fine, diventa il vero protagonista, trasformando un fantasy (genere che io adoro, nel caso non si fosse capito) in qualcosa di più che non è melenso nè sdolcinato ma, a mio avviso, magnifico ed intenso.

Questa trilogia non ha nulla a che vedere con la serie "Shadowhunters" ambientata ai giorni nostri, la più famosa, quella da cui è stato tratto anche un film, è mille volte meglio e lo dico avendo amato anche i primi libri che però, al confronto, ora mi appaiono scialbi ed infantili.

Questa, lo so, è troppo intrisa di emozioni caotiche per essere una vera recensione, è più il desiderio di condividere un'emozione che ancora mi gonfia il cuore.