sabato 2 marzo 2013

" Il dono e il sacrificio" di Jaqueline Carey




CONSIGLIATO A CHI:
ama il fantasy moderato (quindi senza draghi, dungeon e simili amenità Tolkeniane), ha apprezzato i libri della Carey già in passato, ama le storie romantiche ma non sdolcinate, ama l'avventura ed il mistero.

ATTENZIONE:
il libro contiene spoiler sulle due serie precedenti dell'autrice (soprattutto quella incentrata su Imriel). La storia la potete seguire tranquillamente anche senza aver letto i nove libri precedenti ma se avete intenzioni di prenderli in mano fatelo prima di aver letto questo.



Ciao.
Ho pensato a lungo che libro scegliere per inaugurare ufficialmente il mio blog ma, alla fine, ho fatto la scelta più semplice, decidendo di parlarvi dell'ultimo libro che ho finito (proprio oggi), di leggere.

ATTENZIONE: seguono farneticazioni poco attinenti col libro. Andate oltre la parte in grassetto se volete leggere subito la recensione.

Jaqueline Carey mi fece innamorare di lei follemente con la saga legata alla meravigliosa Phedre (di cui vi parlerò più avanti e dalla quale vi consiglio di iniziare se volete intraprendere la lettura di questa autrice).
Lo stile è esemplare, ti tiene incollato al libro pagina dopo pagina tanto che, superata l'iniziale diffidenza che nutro sempre nei confronti di nuove avventure letterarie, divorai i tre tomi (e dico tomi non a caso) in un paio di settimane scarse.

Entusiasta approcciai la seconda serie scritta dalla mia amata Jaqueline, che proseguiva la storia narrata nella prima trilogia ma faticai a finire il primo libro e l'abbandonai. Credo che il problema sia stata l'antipatia per i personaggi protagonisti.
Delusa ed amareggiata storsi il naso quando un'amica mi passò "Il dono ed il sacrificio", un po' perchè mi sento in colpa se riprendo una saga avendone saltato dei pezzi, un po' perchè ero delusa dall'autrice.
Mi assicurò di non preoccuparmi, che non serviva aver letto le prime due trilogie (la seconda, come quest'ultima, scomposta in sei libri dai sempre avidi autori italiani) per seguire questa storia, anche se, vi avviso, non è proprio vero, perchè alcune cose sfuggono se si son perse le prime due trilogie ma, soprattutto, lo spoiler sulla seconda è da spezzare il cuore.

Questo libro inizia la sua narrazione dalla terra di Alba e ci racconta di Moirin, una ragazza che discende da una tribù di potenti stregoni locali e che vive, isolata nella foresta, con la madre.
Conosciamo Moirin da quando è bambina (in pieno stile Carey che ha dimostrato di amare il fatto di raccontare i suoi personaggi principali sin dalle radici) e la seguiamo durante la sua crescita e le sue successiva avventure di cui, ovviamente, non dirò nulla.
So che su questo libro ci sono pareri discordanti in rete ma, personalmente, l'ho amato. Certo non siamo ai livelli della storia di Phedre (e se anche voi l'avete "conosciuta" e amata capirete che poco altro può essere alla sua altezza) ma la storia ha un buon ritmo (forse è un po' lenta all'inizio ma nulla di intollerabile), una trama affascinante, anche se non poi così originale conoscendo l'autrice ed il suo schema narrativo (il protagonista nasce segnato in qualche modo - il protagonista si distingue per qualcosa e questo lo porta a partire per intraprendere un viaggio - viaggio - missione - viaggio - missione [ripetuto x volte] - conclusione più o meno definitiva, il tutto condito da brucianti momenti di passione descritta con finezza ed eleganza, ma soprattutto, sensata e utile ai fini della storia) e dei personaggi ricchi di fascino.

Aspetto vostri commenti e opinioni si questo libro e, se vi va, consigli si letture future (lo ammetto, è una delle ragioni principali per cui ho aperto il blog).