mercoledì 11 marzo 2015

"Giovani, carine e bugiarde: Deliziose e Divine", Sara Shepard


(E' l'unica immagine decente che sono riuscita a trovare. Non possiedo il libro cartaceo, ma solo i primi due libri in e-book... per ora)



Tutto cominciò con una serie tv.
Ebbene si: io, colei che ha sempre detto "Noooo, prima si leggono i libri e poi, nel caso, si guarda la visione telefilmica/cinematografica", questa volta, ho fatto l'esatto contrario.
Confesso: non sapevo che la serie fosse tratta da dei libri fino a che non ho guardato con attenzione la sigla e letto che la storia era stata tratta da questa serie di libri di sara Shepard e si, confesso (e mai, mai, lo avrei creduto possibile) di preferire mille volte la serie Tv ai libri.
Di "Pretty little liars" (telefilm) sono una fan scatenata, passo notti insonni a chiedermi chi diamine sia -A (e so già che big -A del telefilm non è big -A del libro... si, mi sono spoilerata tutto u.u sono davvero pessima) e attendo l'uscita di ogni puntata con estrema ansia (e, visto che martedì prossimo, ci sarà il finale di stagione, sono preventivamente disperata.... tralasciamo).
Entusiasmata dalla serie tv, mi sono lanciata sui libri, con, forse eccessivo, ottimismo ma vi lascio immaginare la mia delusione quando mi sono resa conto che il primo libro della saga corrisponde al primo episodio della prima stagione del telefilm -.-
Mi è caduto anche ciò che non ho e, con il secondo libro, le cose non sono migliorate, tutt'altro, visto che la Shepard ha ucciso un personaggio che io amo moltissimo.

Da qui, è iniziato il mio dibattito interiore: preferisco il telefilm, la storia è più ricca, più avvincente, più interessante, non muore chi mi uccidono nel libro e, anzi, quella persona diventa uno dei protagonisti ma... non è reale. Se una serie tv è presa da un libro pre esistente, nella mia mente di lettrice compulsiva la realtà è quella del libro, tutto il rest è un errore ed una menzogna deliberata, qualcosa da deplorare profondamente quindi, capitemi, sono in crisi profonda perchè, questa volta, vedo nel libro l'errore ma, chiaramente, non è così.
Che mi serva da lezione.

Chiusa questa brevissima parentesi sulle mie turbe mentali, sulla differenza fra libro e telefilm e sui miei sentimenti al riguardo, concentriamoci sue due libri che ho letto fino ad ora ma, per farlo, devo dimenticare il telefilm, interrompere ogni paragone e prendere i libri per quelli che sono, senza collegamenti esterni.

Inutile girarci intorno: si tratta di teen drama assolutamente teen. Non c'è suspance, non c'è phatos, non c'è coinvolgimento che mi fa venir voglia di divorare un capitolo dopo l'altro eppure, la voglia di divorare un capitolo dopo l'altro, c'è, ma per altre ragioni.
Il libro è scritto bene, scorrevole anche se pieno di parolacce abbastanza gratuite (sarà per emulare il linguaggio giovanile) e per l'inserimento (che trovo fastidiosissimo) di pubblicità più o meno occulta. Ho notato questa cosa anche nella saga della confraternita del pugnale nero, della Ward, vale a dire l'inserimento delle marche di alcuni prodotti che vengono acquistati o usati dai protagonisti come se questo arricchisse in qualche modo la narrazione (cosa veramente eccessiva nei libri della Shepard, ai limiti del fastidio). Trovo odiosa questa cosa ma, inizio a credere, che non sia un caso e che, magari, chi scrive libri citando alcune marche venga poi ricompensato da queste, probabilmente in un meccanismo legale in America... ne sapete qualcosa?
Comunque lo detesto.
Dicevo, il motivo per cui i capitoli si divorano è la speranza (sempre più tenue) che succeda qualcosa. Ho trovato questi libri di una noia mortale, lentissimi nel dipanarsi della storia, concentrati su particolari che non aggiungono nulla alla narrazione ma, visto che io sono assolutamente masochista, li ho letti nel giro di due giorni (avevo l'influenza quindi ho passato due giorni a letto), nella speranza di trovare carne al fuoco.
Per ora mi sono fermata ai primi due ma so che riprenderò la lettura dei prossimi, non appena avrò finito la mia attuale lettura (un paragone non è nemmeno possibile Vi dico solo "Lestat").

Come sempre resto in attesa di un confronto con altri lettori.

Al prossimo libro.