mercoledì 22 ottobre 2014

La straniera, Diana Gabaldon


Prima edizione italiana: Colbacco, ora disponibile anche edito da TEA.
Genere: romanzo, storico, fantasy.

Ciao.
Vi accennavo al fatto che, in questo lungo periodo di riletture, ho trovato un posticino anche per nuovi libri. Il primo (capostipite, chiaramente, di una saga) è "La straniera", di Diana Gabaldon.
Il libro è ambientato nelle Higlands scozzesi e all'autrice va il grande merito di saper usare l'arte della descrizione in modo magistrale, trasportando il lettore nei panorami, senza risultare noiosa o eccessivamente prolissa.
La protagonista della storia è Claire, un'ex crocerossina, che ritroviamo, alla fine della seconda guerra mondiale, a ricongiungersi al marito per una seconda luna di miele ad Inverness, in Scozia.
I due sono stati separati dalla guerra subito dopo il matrimonio e hanno deciso di fare questo viaggio per imparare a conoscersi nuovamente, dopo circa sette anni di lontananza.
Fin qui, tutto bene, almeno fino a quando, dopo una gita ad un gruppetto di monoliti dove la coppia assiste ad una celebrazione da parte delle druide del posto, Claire non decide di tornare da sola al cerchio di pietre per cercare delle erbe e non tornerà più a casa, lasciando il marito disperato.
Dove è finita Claire? In realtà è rimasta esattamente nello stesso posto, solo trasportata indietro nel tempo di 200 anni grazie ai poteri magici del cerchio di pietre.
Scioccante, è? Ancor di più quando si ritrova aggredita dalle giubbe rosse e viene salvata da un gruppo di ribelli scozzesi che la trascinano con loro. 
E qui mi fermo per non rischiare di spoilerare qualcosa.

Dal libro è stata tratta, recentemente, una serie televisiva "Outlander" che ha l'immenso pregio di riportare fedelmente la narrazione del libro.

"La straniera" è un bel libro corposo, pieno di avvenimenti e colpi di scena, che sa emozionare e rapire il lettore in una narrazione serrata che lascia si gustare la storia, ma non corre mai il rischio di essere noioso.

Io l'ho amato moltissimo e sono ora al terzo libro della saga. Chiaramente non parlerò degli altri volumi della saga perchè, quando si tratta di saghe il rischio spoiler a parlare dei volumi successivo al primo, è sempre altissimo.
Al momento sono stati pubblicati 13 volumi, in italia, con un quattordicesimo che da noi non è ancora arrivato.
In origine, nella versione inglese, i libri erano sette ma, come spesso gli editori italiani fanno, qui da noi ogni libri è stato diviso in due. A difesa dell'editoria italiana, però, sono libri comunque molto corposi, "tagliati" bene e che danno, comunque, soddisfazione.

Spero di avervi incuriositi almeno un pochino.
Un bacio.


lunedì 20 ottobre 2014

Sono tornata

Ciao.

Non mi ero assolutamente resa conto che fossero passati ben 8 mesi dall'ultima volta che ho scritto sul blog.
Otto mesi sono un'enormità, domando sinceramente scusa a chi mi segue.
Sono stati mesi intensi, vero, dedicati soprattutto alle riletture di libri che ho particolarmente amato ma, per fortuna, qualcosa di nuovo è arrivato (librescamente parlando) e ve ne parlerò al più presto.

Stay tuned.

domenica 9 febbraio 2014

"Ho il tuo numero", Sophie Kinsella




Ciao.
Sono stata assalita dalla tremenda crisi del lettore terminata, non so bene perchè, grazie a questo libro.

Faccio subito outing: adoro la Kinsella (alias, per chi non lo sapesse, Madeleine Wickham è il suo vero nome col qualche ha pubblicato anche alcuni libri, fra cui "La signora dei funerali" e "La ragazza fantasma"), la trovo ironica, divertente, assolutamente non sdolcinata e profondamente ironica. Certo, il genere è quello che è, il famoso (e fin troppo disprezzato spesso, a mio parere, ingiustamente) "romanzetto rosa", leggero, frivolo e con l'unico e dichiaratissimo scopo di far passare qualche momento piacevole a chi lo legge.

"Ho il tuo numero" mantiene tutte le premesse.

Poppy, la protagonista (...seriamente, Poppy? La Kinsella ha dei gusti assai infelici in fatto di nomi per le sue protagoniste) perde, nello stesso giorno, l'inestimabile anello di fidanzamento, tramandato da generazioni nella famiglia di super geni del suo magnifico fidanzato, ed il cellulare, il tutto ad una settimana dalle nozze ma, per un assai mirato colpo di fortuna, recupera un altro telefonino dal bidone della spazzatura, un cellulare che, però, saranno in due a condividere...

Il finale è scontato più o meno da pagina 10, e si sa, si capisce, è scontato ma, la cosa carina del libro, è il modo in cui al finale si arriva.
Divertente, addirittura esilarante, in alcuni punti, la Kinsella firma un altro romanzo gradevole e divertente che non manca di attimi di riflessione e di quella piccola pillolina pro autostima femminile che, nei suoi libri, c'è sempre.

Consigliato a chi ha voglia di ridere e rilassarsi (e, ovviamente, alle sole fanciulle anche se sarei davvero curiosissima di sapere cosa un uomo possa pensare di questo genere di libri :P).

Un bacio e alla prossima ^_^

mercoledì 8 gennaio 2014

Helen Fielding, "Bridget Jones, un amore di ragazzo".



Ciao a tutti e a tutte.

E' passato un po' di tempo dall'ultimo post questo perchè, periodicamente, mi metto a rileggere libri già letti e recensiti e questo è un periodo di riletture interrotto, però, dalla parentesi Bridget Jones.
Lo confesso: io la adoro. Ho amato follemente i primi due libri e mi sono buttata a pesce anche su questo.

Un rapido e conciso commento a cado: la Fielding se lo poteva risparmiare e no, non solo perchè ha deciso di far morire Mark Darcy, ma perchè questo libro è infarcito di stereotipi, pregiudizi e banalità non da Bridget che mi hanno lasciata davvero delusa.

La trama è molto semplice: la nostra Bridget si ritrova cinquantunenne (anche qui, le tempistiche sono errate, dovrebbe avere dieci anni di meno ma, probabilmente, è stata una scelta ponderata dell'autrice), vedova, madre di due bambini piccoli e con un toy boy di ventuno anni più giovane di lei.
Nonostante il dolore che si porta dietro, nonostante la maternità, più o meno è sempre la stessa Bridget che però ho trovato appannata e scialba più che maturata, quasi l'autrice si fosse persa la protagonista per la strada e avesse ripreso una visione un po' appannata che aveva nella sua memoria.
Il libro è sicuramente leggero, godibile, scorrevole e poco impegnativo ma, mi dispiace dirlo, non mi è piaciuto, soprattutto nel finale, scontato dalla terza pagina eppure tirato per i capelli. Si perde tempo in mezzo dove ci sono capitoli inutili e vuoti, uno dietro l'altro, per poi arrivare a correre nel finale rendendolo stiracchiato.

Ovviamente, come per ogni libro di cui parlo qui, si tratta di pareri personali  e non di tentativi di far passare la mia opinione come l'unica verità accettabile, spero sia superfluo spiegarlo.
Come sempre aspetto i vostri commenti.

Un bacio ^-^