sabato 24 agosto 2013

"La farfalla di pietra", Maria V. Snyder



Lo so, chi mi segue non è abituato a due post di fila ma questo libro (recentissima scoperta avvenuta grazie ad un'amica) mi ha letteralmente stregata tanto che l'ho iniziato, amato e finito nel giro di due giorni.

Di nuovo un fantasy (ma che strano... :P), ambientato nel regno immaginario di Ixia dove, a seguito di un colpo di stato che ha abbattuto una monarchia tirannica, ora al governo si trova il comandante Ambrose che ha proclamato come regola base l'austerità e tutti sono costretti ad indossare uniformi e rispettare rigide regole di comportamento che però permettono un'esistenza pacifica e giusta; le regole, però, vanno seguite alla lettera e non prevedono eccezioni così, anche se un omicidio viene commesso per legittima difesa la pena dell'assassino è la pena capitale ed è questo il caso di Yelena, la protagonista, che conosciamo, sudicia, malnutrita ed in attesa dell'esecuzione, rinchiusa in una prigione terribile alla vigilia della sua esecuzione.
Il fatidico giorno arriva e lei viene condotta al cospetto del braccio destro di Ambrose, Valek, uno spietato ed infallibile assassino che ha aiutato il comandante a rovesciare la monarchia.
Valek mette Yelena davanti ad una scelta: morire sulla forca o accettare di diventare l'assaggiatrice ufficiale del comandante, compito tutt'altro che tranquillo poichè dovrà scoprire se il cibo è avvelenato e, nel caso lo fosse, sarebbe lei a morire.
Messa davanti a questa opportunità, Yelena accetta subito ed inizia il suo addestramento ma, per assicurarsi che leinon fugga, Valek le somministra un veleno terribile, La "Polvere di farfalla" al quale lei potrà sopravvivere solo se ogni mattina assumerà l'antidoto che solo lui possiede.


Ho adorato questo libro (che fa parte di una trilogia che comprende altri due libri: "Il serpente di pietra" e "Ali di fuoco) per il suo ritmo e il fascino della storia fatto di intrighi, pericoli, prove di astuzia ed una nota di romanticismo (assolutamente secondaria però) che condisce il tutto senza essere sdolcinata.


venerdì 23 agosto 2013

"Le cronache del ghiaccio e del fuoco", George R.R. Martin



Davvero c'è chi ancora non conosce questa saga?
Sono sicura che tutti ne avete almeno sentito parlare,  se non dei libri almeno del telefilm, il famosissimo "Games of throne" della HBO, in onda anche in Italia, in chiaro, su Rai4, telefilm, per inciso, fatto benissimo e molto fedele ai libri (cosa rarissima).

La saga è ancora in via di scrittura e, al momento, sono usciti dodici libri (i libri, in inglese, sono 5 ma gli editori italiani amano spezzettarli così da ricavarne più soldi anche se, recentemente, ho visto che sono usciti anche in Italiano i libroni originali. Vi rimando a wikipedia per controllare le edizioni e la sequenza dei libri).

Partiamo dal presupposto che questa è una saga che o si ama alla follia o si odia ferocemente e sia odio che amore scaturiscono da un fattore comune: il realismo crudo della storia nonostante l'ambientazione fantasy.
Non aspettatevi storie a lieto fine, nè il trionfo della giustizia o degli alti valori morali tanto cari alla letteratura fantasy perchè rimarreste profondamente delusi e, soprattutto, non affezionatevi ai personaggi, mai, e vi risparmierete litri di lacrime (io non ero stata avvertita di questa cosa ç_ç).

La storia è ambientata, principalmente in tre ambienti: la barriera, i sette regni e le nove città libere ed è narrata secondo il punto di vista dei vari personaggi: ogni capitolo è raccontato (in terza persona) dal punto di vista di un personaggio in modo che impariamo a conoscere tutti i personaggi, imparando luci ed ombre  di ognuno, grandissimo merito che rendo a Martin, personalmente, perchè ci insegna come, realisticamente, anche i buoni abbiano lati negativi così come i cattivi ne hanno di positivi e che, spesso, dietro alle più crude malvagità, vi sono dei motivi e dei sentimenti anche "nobili".
I personaggi son tantissimi e ne appaiono continuamente di nuovi e, tramite il loro punto di vista, abbiamo il dipanarsi della storia che, come già detto, ci mostra diverse realtà, in diversi luoghi, tutte però collegate fra loro in un modo o nell'altro: nei sette regni si combatte la guerra del trono, nelle città libere si combatte lo schiavismo e non solo (non voglio spoilerare quindi sarò molto vaga) mentre alla barriera si combatte la battaglia che fa rendere conto di quanto tutte le altre siano superficiali ed assurde paragonate al vero male, un male che unisce tutti, anche i nemici, in quanto esseri umani...

Affascinante.

Martin è un sadico ma fa riflettere e fa innamorare della storia, dei personaggi e trascina in una scrittura coinvolgente anche se, parlando con alcuni amici, ho scoperto che per molti la narrazione da più punti di vista viene considerata odiosa (io, ad esempio, la trovo geniale).

Dirvi di più sarebbe sopoiler perchè la storia parte da subito col botto e tiene incollato il lettore pagina dopo pagina.

E' una lettura che consiglio caldamente a chiunque e, come sempre, aspetto pareri ed opinioni.